Con la direzione scientifica della Dott.ssa Nora
Lucentini, della Soprintendenza per i Beni Archeologici
delle Marche, è stato previsto lo scavo stratigrafico di un
paio di pozzi interrati per stabilire, mediante lo studio
dei materiali recuperati all'interno del sedimento, l'epoca
di chiusura del manufatto.
Spesso, in seguito alla cessazione dell'utilizzo di tali
strutture per l'approvvigionamento idrico, in mancanza di un
servizio di smaltimento organizzato dell'immondizia, esse
divenivano delle vere e proprie discariche domestiche in cui
eliminare tutto quanto ritenuto inutile o non più
utilizzabile.
Pianificando l'attività di cantiere si è deciso di
intraprendere lo scavo stratigrafico del pozzo tombato
ubicato nella corte interna di un palazzetto gentilizio al
civico n° 5 di Via dei Soderini (di proprietà del Sig.
Cesare Celani). La scelta dello scavo di questa particolare
struttura interrata è stata presa in seguito ad un
sopralluogo effettuato nel mese di giugno 2008, per cui,
oltre a riscontrare una certa antichità dell'edificio in cui
il pozzo è localizzato (dall'analisi delle murature e della
cartografia storica una probabile casa-torre medievale
rimaneggiata più volte nei secoli successivi), si è
ipotizzata una sua possibile chiusura contestualmente alla
costruzione della cortina muraria che ha sigillato l'intercolumnio
a Nord del cortile interno, inglobandone in parte la vera
che si elevava sopra il piano di calpestio.
Per il secondo progetto di scavo, dopo non poche valutazioni
delle alternative sul tappeto, si è deciso di procedere nel
pozzo ubicato al centro del chiostro maggiore del complesso
di San Francesco. Lo svuotamento del pozzo è stato eseguito
operando anche qui uno scavo in modalità archeologica atta
ad evidenziare ed a documentare le caratteristiche e i
materiali specifici dei diversi riempimenti identificati e
considerati come singole Unità Stratigrafiche. Tale
metodologia di scavo ha permesso di identificare all'interno
del pozzo sei Unità Stratigrafiche.
Lo svuotamento della struttura ha inoltre permesso di vedere
ed analizzare la tecnica costruttiva interna. Nella porzione
est della vera si segnalano all'interno dei mattoni messi a
rinforzo dei pannelli in travertino costituenti la vera. I
mattoni sono legati alla struttura con malta di cemento.
Trattasi probabilmente di un veloce intervento di restauro
di epoca moderna.
Attenendosi ai materiali reperti all'interno delle Unità
Stratigrafiche individuate è risultata chiara una chiusura
del pozzo in epoca moderna, al più tardi riferibile ai
lavori di riassetto del chiostro e dell'intero complesso
conventuale di San Francesco antecedenti la Seconda Guerra
Mondiale.
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