La città di Ascoli è
ubicata alla confluenza di tre corsi d'acqua il Tronto,
il Castellano (a contorno del centro storico) ed il
Chiaro, che chiudono la città dandole la
caratteristica struttura a “penisola”.
Il materiale indagato e raccolto nella ricerca “Pozzi ed
acque sotterranee nel centro storico di Ascoli Piceno: una
strategia di valorizzazione e risanamento”, nell’Unità
operativa Storica, vuole mettere in evidenza un patrimonio
culturale e architettonico di notevole importanza non solo
come importante testimonianza di un manufatto
storico-artistico ma di grande rilevanza idro-morfologica: i
pozzi cittadini.
L'operazione di individuazione e censimento dei pozzi ancora
esistenti nel tessuto cittadino effettuata attraverso le
azioni di:
- Censimento dei pozzi siti nel centro storico di Ascoli
Piceno ove risulti possibile l’accesso e la disponibilità
dei proprietari
- Reperimento dei dati relativi ai pozzi mediante
consultazione delle cartografie esistenti e degli archivi
delle pubbliche Amministrazioni:
- ubicazione ed individuazione catastale, caratteristiche
dimensionali, tipologiche e strutturali dei pozzi e
rilevazione dello stato di conservazione;
- predisposizione di una mappa su base catastale in
formato DWG con individuati i pozzi censiti e rilevati.
Ai fini del censimento dei pozzi, per quanto concerne il
raggiungimento dell’obbiettivo prefissato dall’Unità
Storica, sono stati eseguiti sopralluoghi “porta a porta”,
che hanno interessato l’intero centro storico di Ascoli
Piceno.
Sono stati rilevati n. 91 pozzi, di cui n. 58 attivi con
presenza di acqua ed in alcuni casi di impianti di
sollevamento, n. 17 non attivi ma ancora visibili nelle loro
caratteristiche architettoniche e n. 16 occultati e non più
visibili.
In fase di sopralluogo, si è proceduto a reperire e rilevare
i dati ritenuti significativi e precisamente:
- toponomastica;
- caratteristiche costruttive (materiali utilizzati per la
costruzione della vera e delle pareti interne del pozzo);
- profondità del pelo acqua;
- profondità del fondo riferita al piano di campagna o alla
pavimentazione circostante il pozzo;
- presenza di eventuali impianti di sollevamento.
In un una seconda fase si è compita una ricerca
storico-morfologica, con particolare attenzione su l'uso
civico e cittadino dei pozzi, anche in relazione con la
morfologia e la città
Il termine pozzo indica, in generale, una struttura
artificiale, solitamente di forma circolare e di dimensioni
variabili da caso a caso, da cui, in genere, si estrae dal
sottosuolo l'acqua delle falde, che possono essere freatiche
oppure artesiane, a seconda che il flusso dell'acqua che le
permea sia "a pelo libero" oppure "in pressione". In
dipendenza dell'uno o dell'altro caso anche il pozzo si
definisce freatico oppure artesiano.
Anche le strutture esterne (le cosiddette "vere di pozzo")
create, per protezione dalle cadute e/o per estetica,
attorno all'imboccatura dei pozzi e delle cisterne per la
raccolta delle acque piovane, vengono, impropriamente,
chiamate "pozzi"
Donne al pozzo di Paul Signac, olio su tela (1892)
Fino
all’ultimo scorcio del Settecento, Ascoli può definirsi la
città dei pozzi.
Le piazze, le strade, i cortili dei palazzi, i chiostri e
gli orti cittadini abbondano di questi manufatti, spesso con
eleganti pluteali, per il prelievo delle acque della falda
sotterranea ed utilizzarle per usi civili.
Dopo una accurata indagine tra archivi e biblioteche si è
giunti a conoscere la situazione della città di Ascoli
Piceno e dei suoi pozzi cittadini relativa al 1898.
Documentazione trovata all'interno dell'Archivio Storico di
Stato del comune di Ascoli, busta 11 1906, mediante un
documento scritto, “Elenco Nominativo dei proprietari delle
case ove esistono i pozzi”, all'interno del quale si
identificava il nome del proprietario, la via e il numero
civico relativi al periodo in questione e la localizzazione.
Tale documento è stato graficizzato all'interno della
cartografia storica relativa al catasto gregoriano,
riscontrando una difficoltà nel ritrovamento dei nomi delle
strade, cambiati dal 1898 ad oggi, e a maggior ragione la
giusta identificazione del numero civico.
Comunque sia ciò che proviene da questi dati è che spesso
una sola proprietà aveva a disposizione più pozzi. Da qui
l'importanza di questi elementi dal punto di vista
idrologico-funzionale, di utilizzo quotidiano oltre che
architettonico. Rispetto alla planimetria precedente che
riporta i pozzi storici del 1898, la plaminetria attuale
elaborata attraverso sopralluoghi e interviste, evidenzia
una forte ed immediata differenza: i pozzi attualmente sono
quasi tutti all'interno di androni, palazzi, stanze, ex
fondaci, all'esterno ne sono rimasti ben pochi, se non
alcuni di proprietà pubblica di enti .
Facile dedurre che l'uso civico del pozzo decade al momento
in cui esso viene dismesso, abbandonato e talvolta chiuso e
completamente dimenticato.
Il numero di pozzi rilevati, la qualità di molti di essi, le
potenzialità della maggior parte, hanno reso questa ricerca
di grande interesse.
Planimetria dell'acquedotto di Ascoli Piceno del 1888
con sovrapposizione dei pozzi del 1898
Esempio di scheda utilizzata durante il censimento
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