Conclusioni

La ricerca “Pozzi ed acque sotterranee nel centro storico di Ascoli Piceno: una strategia di valorizzazione e risanamento” ha raggiunto tali e tanti risultati, d'interesse non solo specifico ma anche collettivo-sociale, che è sembrato importante sistematizzarli rispetto ad un patrimonio ritrovato all’interno della costruzione di un “percorso di vacanza tra i pozzi cittadini”.
In tal senso è stato individuato un cammino o viaggio tematico ad arricchire i numerosi e vari itinerari turistici da effettuare tra le antiche mura della città di Ascoli Piceno.
Un percorso dalla grande importanza, e carica storico-architettonica, da fare attraverso le tipiche rue, i magnifici cortili e le scenografiche piazze del centro storico di Ascoli.
Sarà così possibile costruire e divulgare una nuova conoscenza, la conoscenza di un patrimonio nascosto alla maggioranza della popolazione, delineandone a livello globale il profilo storico-culturale ma individuandone altresì a livello locale le peculiarità dal punto di vista turistico monumentale.
Il percorso individua ed evidenzia pozzi pubblici e pozzi privati, posizionati all’esterno di edifici, localizzati lungo le rue, i cortili o le piazze, o posizionati in spazi interni ad edifici privati ma aperti al pubblico come le Chiese o in spazi aperti come cortili o corti, visitabili seppur privati dalla strada.

Per quanto poi riguarda la dimensione idrogeologica, i risultati possono essere sintetizzati come di seguito.
Il modello matematico del sistema-falda preso in esame (che è quello corrispondente alle acque sotterranee sottostanti la parte settentrionale del centro storico di Ascoli, gravitante sul fiume Tronto), è stato ritenuto, ad un certo punto dello studio, scarsamente utile oltre che eccessivamente dispendioso.
Si è tuttavia prospettata una sua eventuale, futura implementazione, rivedendone le finalità che lo trasformerebbero da “strumento di simulazione” al servizio della progettazione di una strategia d'intervento (per il risanamento della falda) a “mezzo di monitoraggio” delle perdite della rete idrica e di gestione di un “sistema diffuso di prelievo”.
Quest'ultimo rappresenta il punto d'arrivo delle attività dell'Unità Idrogeologica ed è schematizzabile in una trentina di punti di prelievo (pozzi) muniti di piccole pompe comandate dal livello o direttamente oppure tramite il modello matematico, ove implementato ad hoc come suggeriamo.